I 7 pilastri di Julio sulla Leadership

Caro imprenditore,

desidero condiviere con te queste frasi tratte dagli insegnamenti dJulio Velasco. Quando si tratta di Team Bulding o Leadership, lo sport può darci molti spunti di riflessione. Fammi sapere cosa ne pensi.
1 – Vincere o perdere
«Chi vince festeggia, chi perde spiega».
 
2 – La cultura degli alibi
«Non riuscire a superare le difficoltà porta alla cultura degli alibi, cioè il tentativo di attribuire un nostro fallimento a qualcosa che non dipende da noi.
Ho conosciuto centinaia di atleti. Alcuni vincenti, altri perdenti. La differenza? I vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi».
 
3 – Schiacciare bene palloni alzati male
«Gli schiacciatori continuano a parlare dell’alzata e io mi innervosisco. Sono esperti dell’alzata, sanno tutto. Uno li trova al bar e quelli stanno parlando degli alzatori.
Allora, io voglio attaccanti che schiacciano bene palloni alzati male. Gli schiacciatori non parlano dell’alzata, la risolvono».
 
4 – Un grande allenatore
«Uno non è un grande allenatore quando fa muovere i giocatori secondo le proprie intenzioni, ma quando insegna i giocatori a muoversi per conto loro.
L’ideale assoluto avviene nel momento in cui l’allenatore non ha più niente da dire perché i giocatori sanno tutto quello che c’è da sapere».
 
5 – E’ colpa dell’elettricista
«L’attaccante schiaccia fuori perché la palla non è alzata bene. A sua volta l’alzatore non è stato preciso per colpa della ricezione. A questo punto i ricettori si girano a guardare su chi scaricare la responsabilità. Ma non possono chiedere all’avversario di battere facile, di modo da ricevere bene. Così dicono di esser stati accecati dal faretto sul soffitto, collocato dall’elettricista in un punto sbagliato.
In pratica, se perdiamo è colpa dell’elettricista».
 
6 – Il leader deve essere sé stesso
«Quello che non funziona, soprattutto con i giovani, è chi vuole essere ciò che non è. Perché gli altri se ne accorgono subito, cominciano a grattare, scoprono che sotto la superficie non c’è sostanza e ci ridono dietro.
Non è detto che il leader debba essere per forza un duro. Io lo sono, ma conosco grandissimi allenatori che hanno un altro modo di approcciarsi ai giocatori con gli stessi risultati».
 
7 – L’importanza di essere giusti
«Il leader deve essere giusto. Pensiamo ai professori che abbiamo avuto a scuola. Ci sono stati professori esigenti, duri, che non perdonavano. E noi protestavamo, gli parlavamo dietro, ma mai con odio. Perché erano duri con tutti. Odiavamo quelli che avevano le preferenze, quelli ingiusti».